Birra artigianale doppio malto: caratteristiche e storia
Birra artigianale doppio malto, vi raccontiamo le sue origini.
Siamo abituati a sorseggiarla sulle nostre tavole, al ristorante davanti a una bella pizza o seduti al bancone di un pub con gli amici.
Vi serve un altro indizio?
In un’afosa giornata estiva, bella ghiacciata, lei può salvarci più di ogni altra cosa.
Ovviamente stiamo parlando della birra!
Una bevanda dal sapore unico e inconfondibile la cui origine si fa risalire addirittura al popolo sumero, che aveva l’abitudine di bere e offrire in dono alle divinità una bevanda, simile all’odierna birra, ottenuta dalla fermentazione casuale di frumento, orzo e pane cotto.
Ma chi davvero contribuì alla diffusione della birra in Europa furono le tribù germaniche e celtiche che si stabilirono nelle regioni della Gallia, della Britannia e dell’Irlanda: un quadro geografico che, insieme all’area dei Paesi Bassi, corrisponde ancora oggi al fulcro della produzione europea di birra e al cuore della tradizione della birra artigianale.
Definire la birra artigianale non è facile.
C’è chi identifica il termine “artigianale” solo in contrapposizione ai grandi volumi di distribuzione tipici della produzione industriale.
In realtà, la birra artigianale è prima di tutto uno stile di vita: non pastorizzata, 100% naturale, prodotta senza conservanti e con 4 ingredienti di base – acqua, malto d’orzo, luppolo, lievito – selezionati secondo standard qualitativi così alti da renderla genuina e inconfondibile al palato.
A differenza della birra industriale, che tende ad avere un gusto standardizzato, la birra artigianale punta tutto sulla diversificazione dei sapori e sulla creatività dei birrai che la producono.
Si tende sempre più spesso a produrre birre artigianali biologiche, naturali e a “Km Zero”, prodotte con malti speciali, frumenti e legumi accuratamente selezionati sul territorio, e lavorate con tecniche artigianali che trasformano direttamente l’orzo in malto, nel pieno rispetto delle antiche tradizioni birraie.
Tra le birre artigianali, molto amata è la cosiddetta birra “doppio malto”, una definizione tutta italiana che non ha nulla a che vedere con la quantità effettiva di malto contenuto nella birra, ma sta semplicemente ad indicare la denominazione legale di una delle categorie in cui vengono divise le birre commercializzate nel nostro Paese.
In pratica, la “doppia malto” è una birra con un grado alcolico superiore a 3,5% e un grado plato (ossia la misura del saccarometrico, il contenuto zuccherino del mosto, prima che inizi la fermentazione) maggiore di 14,5.
La definizione legislativa “doppio malto” non va però confusa con la specialità bavarese “Doppelbock”, una birra molto antica e pregiata che ha un contenuto alcolico variabile dal 6 al 10% sul volume, un aroma fortemente maltato e un gusto piuttosto dolce, dovuto alla quasi totale assenza di luppolo.
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